Superbonus 90%
Il governo Meloni vuole cambiare il Superbonus 110% con il Superbonus 90 % a partire dal 2023.
Il governo Meloni, il 19 Novembre 2022, ha deciso di voler modificare il Superbonus 110% nato con il governo Conte e così a partire dal 25 Novembre, il bonus non sarà più al 110% ma al 90% dell’importo speso.
La nuova legge vuole eliminare i problemi causati da quella vecchia, dando comunque lo stesso la possibilità dei rinnovi degli immobili alle famiglie con reddito medio-basso in base al nuovo quoziente familiare, che andrà a sostituire l’ISEE.
Come funziona il Superbonus 90%.
Il nuovo Superbonus 90% , sebbene presenta alcune modifiche, funziona in modo simile al bonus 110% per le ristrutturazioni.
La modifica fondamentale riguarda l’importo del finanziamento.
Ad esempio gli interventi che hanno come fine il miglioramento dell’efficienza energetica di un condominio di almeno due classi (tipo da C ad A) avranno una detrazione del 90%.
Questa nuova legge entrerà in vigore l’1 Gennaio 2023, in contemporanea alla nuova legge di bilancio.
Il Superbonus 90% si potrà applicare sia ai condomini che alle villette monofamiliari, però queste ultime hanno qualche passaggio in più.
Infatti, in caso di villetta mono familiari, il Superbonus 90% sarà garantito solo nel caso in cui l’immobile è utilizzato come abitazione principale e soltanto se il quoziente familiare della famiglia che lo abita è inferiore a 15mila euro.
Il quoziente familiare.
Il calcolo del quoziente familiare è molto più complesso rispetto a quello dell’ISEE, però secondo il governo Meloni dovrebbe essere più equo.
Per capire se si rientra nella soglia dei 15mila euro bisogna effettuare un calcolo basato su reddito e composizione del nucleo familiare.
Innanzitutto occorre sommare tutti i redditi della famiglia, e poi si deve dividere il numero ottenuto per un numero di “parti” da calcolare nel seguente modo:
• I contribuenti contano come 1;
• Il coniuge conta come 1;
• Un familiare conta come 0,5;
• Due familiari contano come 1;
• Tre o più familiari contano come 2.
Quindi, ad esempio, una famiglia di 6 persone con un solo contribuente dal reddito di 50mila euro ha un quoziente familiare pari a: €50.000/3, ovvero €12.500.
Ecco che in questo caso, si avrebbe diritto al Superbonus 90%.
Mentre una famiglia composta da due persone con un reddito complessivo di €35.000, non avrebbe il diritto alla detrazione perché €35.000/2 è uguale a €17.500.
Fino a quando resta valido il Superbonus 110%.
La detrazione riguardante il Superbonus 110%, in alcuni casi specifici, potrebbe essere ancora valida fino a fine anno.
Per i lavori di ristrutturazione dei condomini, il vecchio Superbonus resta valido per i lavori che sono già stati approvati o che verranno approvati entro il 25 novembre, che è la data in cui il nuovo decreto legge entrerà ufficialmente in vigore con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ulteriori informazioni, su tutti i casi specifici, saranno disponibili proprio in questa data.
Invece per le villette, il diritto al Superbonus 110% resta soltanto per le spese eseguite entro il 30 marzo 2022, e solo se al 30 settembre 2022 i lavori sono stati completati per almeno il 30%.
Altrimenti si dovrà fare riferimento al Superbonus 90%.
Gli interventi coperti dal Superbonus.
Gli immobili che hanno la possibilità di poter beneficiare del Superbonus sono sia i condomini che le abitazioni unifamiliari con un accesso esterno.
Per poter usufruire del Superbonus, le abitazioni unifamiliari devono rispettare tre criteri:
• appartenere a una persona fisica o essere in comproprietà di più persone fisiche;
• devono essere destinate all’uso di una singola famiglia;
• devono possedere un accesso autonomo che le separa dall’ambiente esterno.
Invece sono escluse le abitazioni appartenenti alle categorie catastali di lusso, con codice A1-A8-A9.
Questo decreto consente però, a una persona fisica di ricevere il Superbonus per un numero di abitazioni massimo di due, l’importante è che rispettino tutti i requisiti elencati precedentemente.
I lavori che rientrano nel Superbonus 90% sono tutti quelli che vanno a migliorare, almeno di due categorie, la classe energetica dell’immobile; oppure anche di una sola categoria se ci si trova davanti ad immobili con classe energetica A3 che possono passare ad A4.
Praticamente rientrano nei lavori:
⁃ quelli di coibentazione e cioè quei lavori che vanno a migliorare l’efficienza degli immobili per mantenere il calore;
⁃ quelli di sostituzione di impianti di riscaldamento o di raffreddamento (solo nel caso di pompe di calore reversibili);
⁃ quelli che riguardano l’aggiunta di pannelli fotovoltaici o di installazione di piattaforme per la ricarica di veicoli elettrici;
⁃ i lavori antisismici, nel caso in cui si abiti in zone a rischio di sisma.
Ogni lavoro che da la possibilità di accedere al su detto bonus, ha la possibilità di ottenere una detrazione fino a un tetto massimo specifico per ciascun miglioramento.
Nello specifico gli interventi vengono divisi in due categorie:
⁃ gli interventi principali o trainanti (utili per poter richiedere il Superbonus),
⁃ e gli interventi aggiuntivi o trainati.
Gli interventi principali o trainanti.
Bisogna sapere che gli interventi di isolamento termico dell’involucro edilizio, sono tutti gli interventi che hanno lo scopo di migliorare l’isolamento termico delle superfici opache verticali (come le pareti), orizzontali (tetto e pavimento) e inclinate, per poter così ridurre al minimo la dispersione di calore verso vani inutilizzati o verso l’ambiente esterno.
Per effettuare questi tipi di intervento è necessario utilizzare materiali che rispettino l’ambiente e che siano approvati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
I tetti massimi di spesa sono tre e cambiano in base del tipo di immobile che si deve ristrutturare.
Quindi fino a:
⁃ 50mila euro in caso di edifici unifamiliari o per le unità immobiliari indipendenti situate all’interno di edifici plurifamiliari;
⁃ 40mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio, nel caso in cui queste unità siano di numero che va da due a otto;
⁃ 30mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio, nel caso in cui queste unità siano di numero superiore a otto.
La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, riguarda gli interventi utili a sostituire gli impianti di climatizzazione con impianti centralizzati destinati al riscaldamento.
Invece per il raffreddamento, il Superbonus è valido solo per poter installare pompe di calore reversibili o per impianti destinati alla produzione di acqua calda sanitaria, a condizione che rispettino le norme di efficienza.
I tetti massimi, che includono anche lo smaltimento dei vecchi impianti, sono due:
⁃ 20mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio, nel caso in cui le unità siano di numero che va da due a otto;
⁃ 15mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio, nel caso in cui le unità siano di numero superiore a otto.
Oltre al riscaldamento centralizzato, il Superbonus 90% riguarda pure gli appartamenti e le case.
Per tanto gli interventi citati precedentemente possono essere applicati sia ad immobili unifamiliari sia alle unità unifamiliari di immobili plurifamiliari, con una detrazione massima di 30mila euro per unità.
Inoltre il Superbonus 90% potrà essere applicato anche agli interventi antisismici o atti all’eliminazione di barriere architettoniche a beneficio di persone con più di 65 anni.
Gli interventi aggiuntivi o trainati.
Gli interventi aggiuntivi vengono coperti dal Superbonus 90% solo se accompagnati da almeno un intervento principale.
In questo caso, per poter usufruire del bonus anche per gli interventi aggiuntivi, dovranno essere eseguiti nell’intervallo di tempo tra l’inizio e la fine dell’intervento principale, nel caso contrario la detrazione non potrà essere richiesta.
Tra gli interventi aggiuntivi si trovano quelli di efficientamento energetico, che sovente vengono uniti a quelli per l’isolamento termico, l’importante, per riuscire ad ottenere la detrazione, è che riescano ad aumentare la classe energetica dell’immobile di due classi.
Per quanto riguarda, invece, gli edifici di interesse storico, l’efficientamento energetico può contare come intervento primario, nel caso in cui l’isolamento termico sia troppo invasivo e quindi possa rovinare lo status dell’edificio storico.
Altri interventi aggiuntivi sono:
⁃ quelli che riguardano l’eliminazione delle barriere architettoniche, come per esempio l’installazione di montacarichi e ascensori;
⁃ quelli necessari all’installazione di impianti fotovoltaici o di accumulo è coperta dal Superbonus 90%, purché siano associati ad un piano di isolamento termico, per riuscire ad usufruire dell’aliquota massima. Tenendo presente che la detrazione può raggiungere i 48mila euro per unità immobiliare, rispettando sempre un massimo di 2.400 euro per ogni kW di potenza dell’impianto fotovoltaico. Invece se l’immobile viene sottoposto a una ristrutturazione più ampia che esula dal solo Superbonus, ogni kW offre al massimo 1.600 euro di detrazione. Infine se si sceglie di utilizzare il Superbonus 90% per il fotovoltaico, non sarà possibile utilizzare altri tipi di bonus dello stesso tipo.
Il Superbonus 90% comprende anche l’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, però solamente se viene eseguita insieme all’isolamento termico o al ricambio degli impianti di climatizzazione invernale.
Le quote per questo tipo di lavoro sono tre:
⁃ 2.000 euro per edifici unifamiliari o per unità immobiliari indipendenti;
⁃ 1.500 euro per gli edifici unifamiliari o per i condomini che installano massimo 8 colonnine;
⁃ 1.200 euro per gli edifici unifamiliari o per i condomini che installano più di 8 colonnine.
In conclusione ecco in che modo la detrazione verrà erogata.
Le spese sostenute nel 2020 e 2021 verranno rimborsate sotto forma di sconto sulle imposte diluito in 5 anni, mentre le spese del 2022 verranno rimborsate sotto forma di sconto sulle imposte diluito in 4 anni.
Quindi, ad esempio, se nel 2022 sono stati spesi 1.000 euro, ci verranno restituiti €1100 in 4 rate da 275 euro.
Inoltre occorre sapere che nel caso in cui l’immobile restaurato venga venduto, le detrazioni rimanenti verranno applicate all’acquirente anche nel caso in cui non abbia speso nulla, tranne che non venga esplicitamente scritto diversamente nel contratto.
Oltre a questo non esiste nessun’altra penalità nel caso in cui si scelga di vendere l’immobile entro 5 anni.
Questa nuova manovra del governo Meloni ha lo scopo di continuare a garantire un bonus, che è stato utilizzato da milioni di italiani fino a oggi, rendendolo però più equo e meno gravoso sulle casse dello Stato.
In più bisogna precisare che questi cambiamenti, almeno per il momento, avranno valore per il singolo anno 2023; poiché per l’anno 2024 e 2025 non sono state annunciate modifiche, e il valore delle detrazioni resterà pari al 70% e al 65% dell’importo come da legge corrente.
Infine, il decreto aiuti quater, contenente la nuova legge sul Superbonus, dovrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni e sarà delineato anche in modo più chiaro come funziona e come poter richiedere il Superbonus 90%.
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