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Mutui Inps, nuove regole per dipendenti pubblici e pensionati.

Mutui Inps, nuove regole per dipendenti pubblici e pensionati.

Come è di consuetudine fare ogni inizio anno, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, ha pubblicato i criteri necessari per poter ottenere un finanziamento legato all’acquisto dell’abitazione.
Questa misura riguarda sia i dipendenti attuali che quelli pensionati.

Con l’arrivo del 2023 ci sono state una serie di novità per i mutui Inps, rivolti ai dipendenti della pubblica amministrazione e a tutte le persone che hanno terminato la carriera presso uffici pubblici e si trovano in pensione.

Mutui inps.
L’Istituto nazionale per la previdenza sociale concede finanziamenti agevolati a lungo termine per tre necessità:
        •       sostenere le spese di acquisto, costruzione o ampliamento della prima e unica casa di abitazione;
        •       acquistare o costruire un box o posto auto destinato a diventare pertinenza della prima e unica casa di abitazione;
        •       sostenere le spese per l’iscrizione e la frequenza di corsi di studio per sé stessi o per i componenti del nucleo familiare.
        •       Per avere la possibilità di chiudere un mutuo già contratto con una banca.

Le caratteristiche del mutuo Inps.
Il finanziamento può avere una durata che va da 10 a 30 anni, con una limitazione sia per gli over 65 che per la finalità di studio; infatti in entrambi i casi, la quota capitale e gli interessi dovranno essere onorati in un arco massimo di 15 anni.
Il tasso di interesse, in base alla richiesta del mutuatario, può transitare da fisso a variabile, e viceversa, per una sola volta durante il periodo di ammortamento e trascorsi due anni dal perfezionamento del contratto di finanziamento.
Il tasso varia a seconda alla durata e al loan to value, quindi in base alla percentuale finanziata rispetto al costo di acquisto dell’immobile, e comunque sia si tratta di valori competitivi alle condizioni attuali.
Ad esempio:
il Tan per un mutuo a tasso fisso con scadenza a 20 anni e ltv tra il 50 e l’80% si attesta allo 0,97%, mentre a 30 anni di sale all’1,16%. Se il ltv supera l’80%, il tasso sale rispettivamente all’1,52% e all’1,78%.
Invece, nel caso del variabile, viene applicato il tasso pari all’Euribor a tre mesi, calcolato a 365 giorni, maggiorato di 200 punti base, rilevato alla fine dell’ultimo trimestre prima della richiesta.

I massimali
È possibile richiedere fino a 300mila euro per poter effettuare l’acquisto di un’abitazione di nuova costruzione da impresa costruttrice o da cooperative, di un’abitazione da privato non esercente attività imprenditoriale o tramite asta pubblica da enti pubblici.
La stessa cosa è valida anche nel caso in cui si costruisce o viene ampliato uno stabile su un terreno di proprietà.
Il massimale viene dimezzato a 150mila euro in caso di ristrutturazione e scende a 75mila se i lavori riguardano il box.
Per le stesse finalità e importi indicati si ha anche la possibilità di poter ottenere la portabilità di un mutuo già contratto con istituti bancari.
Mentre, chi è già proprietario, singolarmente o come nucleo familiare, di una casa, non ha la possibilità di presentare richiesta, tranne se il titolo di proprietà non superi complessivamente il 50% della stessa.
Ma occorre sapere che esiste, nel regolamento 2023, un’eccezione secondo la quale concessione è possibile a beneficio di chi possiede unicamente una casa, con almeno 150 km di distanza da quella che intende comprare, dove trasferire la residenza.
Inoltre, è possibile richiedere, con lo stesso tasso di interesse, un ulteriore importo non superiore a 6mila euro per le spese necessarie alla perizia giurata e per l’assicurazione.
Certamente l’importo massimo erogabile, non può superare il 100% del valore dell’immobile, che verrà  accertato dai tecnici dell’Inps e le rate mensili non potranno andare oltre la metà del reddito netto del nucleo familiare, anche al netto dell’esposizione debitoria dell’anno in corso.

Come poterlo richiedere.
La domanda deve essere inviata dal 15 gennaio al 15 dicembre di ogni anno e la procedura può essere eseguita solamente online, mediante il portale dell’Inps ed il termine per la definizione del provvedimento è fissato in 75 giorni dalla richiesta.

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